Angolo mediterraneo del Sole – castagne

Goccia di nutrizione

TANTA ENERGIA!

Alimenti piuttosto energetici per l’elevato contenuto di carboidrati sotto forma di amido, le castagne contengono anche una discreta quantità di fibre, proteine a medio valore biologico e minerali come potassio, fosforo, zolfo, magnesio, calcio e ferro (non altamente biodisponibili) e vitamine, quali soprattutto la vitamina C e alcune vitamine del gruppo B.

Goccia di sostenibilità

UNA RISORSA ALIMENTARE A SERVIZIO DELLA CULTURA GASTRONOMICA LOCALE!

Grazie all’elevata conservabilità a temperatura ambiente e alla composizione amidacea la castagna ha rappresentato una risorsa alimentare straordinaria per le popolazioni appenniniche degli ultimi secoli. 

Dalle ‘caldarroste’ alle zuppe di castagne e porcini, dalle torte alle paste fresche, fino ai marron glacé, la castagna è un ingrediente fondamentale di numerose preparazioni alimentari tipiche della stagione autunnale determinandone l’atmosfera, gli odori e i sapori sia nelle strade che nelle case.

Goccia di tipicità

MOLTE VARIETÀ DOP E IGP

Le varietà di castagne DOP e IGP Italiane sono più di dieci. 

Tra quelle Campane ci sono:

  • la Castagna di Montella IGP originaria dell’Appennino Avellinese: ha forma rotondeggiante, con una faccia piatta e buccia sottile e di colore marrone scuro.
  • il Marrone di Roccadaspide IGP prodotto nell’area dei Monti Alburni, valle del Calore e alcuni comuni del Cilento (provincia di Salerno): ha forma semisferica, grandezza medio-grande e polpa bianco-latte. Si trova principalmente trasformato in farina, crema, conserve sciroppate e sotto rum.
  • il Marrone di Serino IGP originario della provincia di Avellino: ha forma tondeggiante e asimmetrica, buccia di color marrone lucido con striature scure e ben marcate e polpa di colore bianco-latte, con solchi superficiali, soda e dal sapore dolce. I frutti si consumano bolliti, come caldarroste e per la preparazione di marmellate e marron glacé, mentre essiccati secondo una opportuna ricetta diventano i famosi “marroni del prete”.

*contenuto realizzato dai docenti del Dipartimento di Agraria e il CdL in Scienze Gastronomiche Mediterranee dell’Università degli Studi di Napoli Federico II

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