Goccia di nutrizione
VERDE, GIALLO, ROSSO: PER LORO È SEMPRE “VIA LIBERA” IN ESTATE!
Ortaggi estivi per eccellenza i peperoni contengono nutrienti importanti per affrontare il caldo estivo con gusto, colore e salute. Se consumati crudi tutti i peperoni, a prescindere dal colore, sono tra gli ortaggi con il maggiore contenuto di vitamina C. La cottura veloce (a vapore o con poca acqua, fritti in pastella, scottati sulla brace o su piastra, saltati in padella con olio), oltre a preservare la vitamina C, facilita la digeribilità dell’ortaggio per la destrutturazione delle fibre contenute nella pelle. Inoltre, la cottura e il condimento con olio extra vergine di oliva facilitano l’assorbimento dei carotenoidi, tra cui licopene e il beta-carotene (precursore della vitamina A, la “vitamina della vista”) che sono principalmente contenuti nei peperoni rossi e gialli. Un buon contenuto di potassio completa il pattern di micronutrienti di questo ortaggio e il suo contributo nel controllo della pressione arteriosa e del funzionamento del sistema cardiovascolare.
Goccia di sostenibilità
D’ESTATE È MEGLIO!
Anche se sono reperibili in altre stagioni (ma da importazione o agricoltura protetta), la stagione estiva è il momento giusto per portarli sulle nostre tavole! Saranno più gustosi e salutari se prodotti in pieno campo e più sostenibili in termini di impatto ambientale a causa dei minori tempi e costi di trasporto e frigo-conservazione.
Goccia di tipicità
OLTRE AL COLORE LA FORMA!
I peperoni dolci maggiormente consumati in Italia si possono distinguere in base alla forma e al colore della polpa. Essi sono i peperoni quadrati gialli e rossi di Nocera, d’Asti, Braidese, California Wonder, Yolo Wonder, Topepo; i peperoni a corno, quali il Corno di Toro, il Lungo Marconi, il Lungo di Chiasso e il Toro di Spagna; i peperoni di Senise IGP, Verticus; e i peperoni allungati, come il peperoncino sottile lungo e dolce (Sigaretta di Bergamo, Lungo di Nocera).
A questi si aggiunge il tipico peperoncino verde napoletano (detto anche peperone ‘di fiume’ o ‘fiariello napoletano’).
Tutti i contributi informativi sono stati realizzati dai docenti del Dipartimento di Agraria e del CdL in ‘Scienze Gastronomiche Mediterranee’ dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”.
