
Il finocchio (nome scientifico “Foeniculum vulgare”) è una pianta appartenente alla famiglia delle Ombrellifere e ha importanti proprietà digestive, oltre che aromatiche.
Composto per la sua quasi totalità da acqua (90% circa), può considerarsi un eccellente diuretico e digestivo. Poco più dell’1 % sono proteine e il 3 % fibre, mentre per il resto è composto da ceneri e da carboidrati. Tra i minerali troviamo potassio, calcio, fosforo, sodio, magnesio, ferro, zinco, manganese e selenio, le vitamine invece sono per lo più la vitamina A, alcune appartenenti al gruppo B e la vitamina C.
Come consumarlo: il finocchio si presta a diversi usi in cucina: può essere consumato, dopo averlo lavato, così com’è crudo per sfruttare al massimo le sue potenzialità idratanti e rimineralizzanti oppure realizzare delle gustose ricette di primi o contorni, insalatone, sformati, vellutate e tanto altro.
Per poter sfruttare al meglio il suo sapore aromatico, il finocchio va consumato entro pochi giorni. Quando non è possibile, per evitare di sprecarlo, si può anche scegliere di surgelarlo, meglio se già tagliato e sbollentato per pochi minuti. Prima di congelarlo è bene però farlo prima raffreddare all’interno della stessa acqua in cui è stato cotto per poi conservarlo in frigo all’interno di un sacchetto di plastica bucherellato.
Consigli anti-spreco: barba e gambi esterni del finocchio sono perfetti per realizzare una tisana depurativa e rinforzante.