
“Roma nun fa’ la stupida stasera…”, dite la verità avete letto la prima frase di questa celebre canzone e avete continuato a cantare.
Abbiamo utilizzato questo piccolo, simpatico pretesto per introdurvi uno dei protagonisti del nostro Reparto Ortofrutta di Marzo: il carciofo romanesco.
Ortaggio che si pregia della certificazione I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta), si distingue per la sua forma particolarmente compatta. Rispetto ai suoi “fratelli” è quello che ha la dimensione più grande e soprattutto ha un cuore privo di spine, motivo che lo rende particolarmente ricercato.
Vediamo insieme come consumarlo e come sfruttare al meglio tutte le sue caratteristiche.
Come consumarlo: quando è particolarmente tenero può essere consumato anche crudo, condito con sale, olio e una goccia di limone.
Consigli anti-spreco: Come tutti i carciofi anche della varietà romanesca non si butta via niente, compreso il gambo che può essere utilizzato per ottime centrifughe, creme o brodi da utilizzare in preparazioni successive. Nello specifico, il carciofo romanesco per le sue caratteristiche va consumato rapidamente dopo l’acquisto in quanto non si adatta alla conservazione in frigorifero.